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Il personale dell'area IT

L'ultima e forse più importante fattore per il successo dell'attività del responsabile IT è il rapporto con i propri collaboratori. In quest'ambito ciascuno di noi, con la sua storia e le sue caratteristiche personali, ha modo di adottare un proprio modo per rapportarsi con gli altri. Per quanto mi riguarda, ho sempre ritenuto preferibile mantenere un rapporto basato sulla reciproca fiducia e cercare di essere il più assertivo possibile, facendo in modo che le mie decisioni, opportunamente spiegate, siano poi condivise anche dai collaboratori. Tuttavia alcuni strumenti credo siano utili per organizzare le attività e non creare malcontenti sotterrranei.

Il primo strumento che consiglio è l'orario di lavoro, suddiviso per attività da svolgere. Un esempio di orario, previsto per due persone, può essere il seguente:

Ed ecco le attività individuate:

Attività Descrizione Note
SUPP Supporto utenti E' l'attività di help-desk verso l'utenza. Consiste nel tenere il telefono con il numero unico di chiamata e rispondere alle richieste degli utenti. Nel tempo libero si provvede a smaltire la coda di lavori propri dell'help-desk. Questo servizio deve sempre coprire la fascia oraria di lavoro dell'azienda.
PROJ Progettazione E' l'attività di analisi e sviluppo software
HW Hardware Attività di risoluzione problemi e aggiornamento dell'hardware
R&S Ricerca e Sviluppo Studi di fattibilità, analisi del mercato IT, prove e ricerche in campo informatico.
GSM Gestione Sistema Informativo Attività di gestione del sistema informativo, riunioni, organizzazione del reparto, comunicazioni, ecc.
NET Networking Gestione e manutenzione della rete, dei pc e dei server aziendali e delle relative problematiche.

Sottolineo che è molto importante fare spesso dei briefing operativi, micro riunioni in cui si parla e si decide sugli argomenti del giorno. La presenza di un orario da rispettare elimina molte ambiguità nel rapporto tra responsabile e collaboratori: il responsabile sa sempre come vengono impiegate le risorse che ha a disposizione e i collaboratori hanno comunque il loro spazio, potendosi organizzare il lavoro all'interno delle attività previste.

Un secondo strumento organizzativo sono le Direttive, documenti ufficiali emanati dal responsabile IT e conservati in un archivio apposito. Esse costituiscono in pratica il manuale operativo dell'area e devono essere rispettate da tutti i componenti del ced. Quando una procedura, per esempio il metodo di analisi, viene codificata in una direttiva, essa diventa vincolante per i collaboratori, i quali sono invece liberi di utilizzare le proprie modalità di lavoro nelle altre attività non oggetto di direttive.

Un esempio di una direttiva riguarda le priorità dei lavori nella software factory aziendale. Posto che, utilizzando le metodologie descritte in queste pagine, l'area non lavora per urgenze, si pone il dilemma, a fronte di più richieste da parte degli utenti, di quale evadere per prima. In questo senso la direttiva mette chiarezza stabilendo quali sono le aree che devono essere preferite alle altre:


Direttiva n. 20 del 14/06/2006

 Priorità dei lavori della Software Factory

 La Software Factory identifica le attività di progettazione e produzione di software del personale dell'Area Sistemi Informativi. Nell'assegnare una sequenza temporale alla realizzazione dei progetti, si tenga conto dell'area di applicazione degli stessi, secondo il seguente schema:

Area Produttiva- Massima priorità : Acquisti, Reparti produttivi, Reparto Ckd, Pianificazione, Magazzini

Area Vendite- Alta priorità: Vendite estero, Vendite Terzi, Vendite italia, Ricambi

Area Tecnica - Media priorità: Laboratorio, Ufficio tecnico, Tempi e metodi

Area Gestionale - Bassa priorità: Amminstrazione, Costi, Direzione, Manutenzione, Personale

Queste priorità vengano riviste periodicamente a seconda dell'evoluzione dell'ambiente aziendale e del mercato in cui opera l'azienda


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